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Covid, emergenza sprechi: l’Asp 5 assume decine di medici a 40 euro all’ora ma lascia da 7 mesi inoperosi 9 medici dei Presidi di primo intervento. I sanitari aspettano i pazienti nei due ambulatori della città in cui però è vietato entrare

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Il poliambulatorio di via del Vespro sede di un Ppi dell’Asp 5 di Messina

 

Da 7 mesi, dall’estate scorsa, non hanno alcuna incombenza quotidiana se non aspettare che passino i secondi, i minuti, le ore di servizio. E poi controllare a fine mese che sul conto corrente giunga regolarmente la paga dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina.

Sono i medici dei due Ppi, Punto di primo intervento, della città di Messina: strutture aperte dalle 8 di mattina alle 20 di sera, che nella logica della politica sanitaria regionale dovrebbero assicurare l’assistenza sanitaria ai casi più semplici, in modo da impedire l’afflusso incontrollato ai Pronto soccorso degli ospedali, riservati ai casi più gravi e urgenti.

Mentre l’Asp 5 – guidata da Paolo La Paglia (e tutte le altre aziende del servizio sanitario regionale) – ha messo sul libro paga a 40 euro all’ora centinaia di medici e infermieri senza o con poca esperienza per fronteggiare l’emergenza (infinita) Covid 19, che a Messina e in Sicilia non c’è stata, e altri ne sta assumendo ora che l’emergenza viene rappresentata dai media locali e dal sindaco di Messina Cateno De Luca, 9 medici con anni di esperienza sulle spalle rimangono inoperosi.

La ragione? Gli ambulatori in cui prestavano servizio nel marzo scorso vennero chiusi al pubblico come misura precauzionale per evitare il diffondersi del contagio. Non sono mai stati riaperti, neppure nel periodo estivo, e gli operatori in servizio sono stati impiegati nelle attività funzionali al contenimento del contagio solo per il periodo iniziale della pandemia.

Basta fare un giro negli immobili dell’Asp 5 di via Del Vespro e di Pistunina che ospitano i due ambulatori per verificarlo. 

Alla porta c’è scritto: “Il servizio è sospeso”.  Appena la porta si schiude si intravedono i medici di turno presenti. 

Insomma, sono medici  pagati per prestare assistenza a pazienti che non possono accedere nei locali in cui dovrebbero effettuare le visite e prescrivere le cure.

Per completezza, oltre ai due presenti in città c’è un Punto di primo intervento per ognuno degli altri 5 distretti sanitari in cui è suddivisa l’Asp 5:Taormina, Patti, Barcellona, Milazzo e Sant’agata Militello.

Tutti e cinque i Ppi sono egualmente chiusi al pubblico dall’inizio della pandemia.

Cinque medici per 5 distretti sanitari fanno altri 25 medici.

Se dall’estate scorsa siano inoperosi come quelli di Messina o svolgono attività che non è propriamente tipica dei medici, chi scrive non è stato in grado di accertarlo con sicurezza.

Il motivo? L’emergenza Covid 19.

Riapre la Rosticceria Flli Famulari di via Cesare Battisti. Era stata chiusa per “Gravi carenze igieniche” dall’Asp 5. I retroscena

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MESSINA. Il controllo è nato per caso. Il verdetto è stato tranciante: “Condizioni igieniche sanitarie pessime”. Tradotto: sporcizia dappertutto. La rinomata, come si legge sullo stesso sito on line, Rosticceria dei Fratelli Famulari di via Cesare Battisti, accanto all’Università di Messina, è stata chiusa dai funzionari del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale 5 di Messina a seguito di un sopralluogo che ha dato un esito clamoroso. Nelle cucine dove vengono preparati gli arancini e i pitoni più gettonati della città e le pietanze per le feste di compleanno che si svolgono in una sala attigua, i funzionari hanno rilevato, in sintesi, “gravi carenze igienico sanitarie e condizioni incompatibili con la preparazione di alimenti destinati agli uomini”. Nella relazione non mancano dettagli che farebbero passare la fame anche al più ghiotto di specialità messinesi. Il provvedimento adottato alla vigilia di Ferragosto è stato eseguito dai proprietari qualche giorno dopo la Festa dell’Assunzione di Maria. Sulla porta dell’esercizio commerciale è, però, comparsa la scritta: “Chiuso per ferie”. Mercoledì 28 agosto i funzionari dell’Asp 5 sono tornati in via Cesare Battisti per verificare se gli standard minimi di igiene fossero stati ripristinati, condizione questa richiesta dalla legge per la revoca dell’ordinanza di chiusura. Al termine del sopralluogo  è stata autorizzata la riapertura della rosticceria. “Abbiamo riaperto alla grande. Vi aspettiamo tutti qua. Le ferie sono finite”, dice l’operatore che risponde al telefono della Rosticceria nella mattinata di giovedì 29.

A richiedere l’intervento dei funzionari dell’Asp 5 sono stati gli agenti di una pattuglia della polizia di Stato. Accorsi sul posto per tentare di sventare una rapina ai danni dello stesso esercizio gli ufficiali sono entrati nella cucina rilevando da subito le carenze che poi il sopralluogo dei tecnici dell’Asp 5 ha confermato. Read more