Scorie del cantiere navale smaltite illecitamente: Palumbo, sotto processo a Messina, nel mirino anche a Malta. Lo rivela il giornale maltatoday

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cantiere navale palumbo a malta

Il cantiere navale Palumbo a Malta

A Messina è finito prima, ad aprile del 2013, agli arresti domiciliari (poi revocati) e successivamente a giudizio: secondo la Procura per anni ha smaltito illecitamente (in campagna) centinaia di tonnellate di scorie di lavorazione prodotti nel cantiere navale della zona Falcata. Il processo che dovrà stabilire la sua colpevolezza è in corso di svolgimento. A Malta rischia di subire la stessa infausta sorte, e sempre per lo stesso motivo.

Nuvole nere si addensano anche nell’isola del Mediterraneo su Antonio Palumbo, l’imprenditore del settore navale tra i più importanti del mondo e titolare di cantieri anche a Marsiglia e Napoli. Nubi che per hanno il colore nero del grip esausto, vernice mista a ruggine e materiale ferroso frutto della sabbiatura delle navi. Secondo i primissimi risultati di un’ispezione condotta dagli agenti della Direzione dell’autorità Ambientale e di Pianificazione di Malta (Malta Environment and Planning Authority, MEPA) queste scorie sarebbero state sepolte sotto i pavimenti e nelle fondamenta in cemento degli stessi due cantieri in terra maltese.

A darne notizia, il giornale maltatoday. Il condizionale è d’obbligo. E’ lo stesso giornale a precisare che l’indagine è all’inizio e in attesa dei risultati di laboratorio l’autorità non ha ancora domandato alla polizia di avviare una vera e propria inchiesta penale sui responsabili dell’azienda.

Ecco di seguito l’articolo (datato 17 settembre) tratto da maltatoday.com (nella traduzione sintetica di Concetta Smedile) che fornisce una serie di particolari sulla vicenda. Tra questi, le dichiarazioni dei vertici del gruppo Palumbo che dichiarano di non avere nulla da temere e di offrire la massima collaborazione alle autorità maltesi.

 

Antonio Palumbo

Antonio Palumbo

L’Autorità non ha ancora chiesto alla polizia di aprire un’indagine penale su Palumbo in relazione al presunto stoccaggio di rifiuti pericolosi, illegalmente sepolti sotto strati di pavimentazioni in calcestruzzo in due siti del Cantiere di Palumbo in Cospicua. Lunedì mattina, gli agenti della Direzione dell’autorità Ambientale e di Pianificazione di Malta (Malta Environment and Planning Authority, MEPA) dopo aver ricevuto una soffiata su quantità di rifiuti (materiale-sabbiatura) sepolti invece che regolarmente smaltiti, ha eseguito delle ispezioni in loco con l’aiuto della polizia. Dalle prime indagini risulta che i rifiuti di sabbiatura generati dal funzionamento del cantiere navale di Palumbo sono stati utilizzati nelle fondamenta del cantiere e sono stati sepolti sotto il pavimento in cemento. E’ stata ispezionata una grondaia che attraversa la proprietà, per verificare la possibile contaminazione del mare interno. I funzionari del MEPA hanno raccolto vari campioni del materiale di scarto dissotterrato da inviare per il test e per determinare se e quali procedure e misure di salvaguardia bisogna eventualmente assumere. Le indagini sono ancora in corso. L’anno scorso, la polizia ha ricevuto un totale di 582 segnalazioni di danni alla proprietà privata causate dalla sabbiatura provenienti dalle vicine strutture dei cantieri navali. Questa sabbiatura prevede il lancio di particelle metalliche sottili ad una superficie ruvida per lisciare la superficie. E’ comunemente usato nei cantieri per rimuovere la vernice e la ruggine dalle superfici delle navi. Molte delle 582 denunce di danno proveniva da residenti che hanno trovato la polvere color ruggine con macchie di vernice bianca sulle loro case e automobili, presumibilmente il risultato di graniglia di sabbiatura. Palumbo nega tutto e dice di collaborare con l’autorità maltese perché non ha nulla da nascondere. Antonio Palumbo, titolare del Cantiere Palumbo, è stato liberato dagli arresti domiciliari in Italia nel novembre 2013 dopo che sia lui e suo figlio Raffaele sono stati arrestati nel mese di aprile 2013 per smaltimento illegale degli stessi rifiuti pericolosi dal loro cantiere navale di Messina.

Da maltatoday.com.mt

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