Follia Covid: I presidenti di Sicilia e Calabria un mese fa avevano ridato la libertà ai non vaccinati. Ma gli aliscafi dello Stretto sono rimasti loro illegalmente vietati sino ad oggi. Cronaca di una giornata surreale

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Le ordinanze dei presidenti di Calabria e Sicilia emanate il 18 gennaio del 2022 erano chiare; per garantire la continuità territoriale da quel giorno per passare a bordo delle navi lo Stretto di Messina e, quindi, muoversi da Reggio Calabria e Villa San Giovanni a Messina e viceversa sarebbe stato sufficiente il tampone negativo.

Il principio è stato ribadito il 18 febbraio 2022 da una legge dello Stato, quella che ha convertito, modificandolo, il decreto legge di fine dicembre che sequestrava tutti i cittadini non vaccinati di tutte le isole, impedendo loro di uscire, senza possibilità alcuna di deroga

Tuttavia, ancora in data odierna lunedì 21 febbraio 2022, gli agenti di polizia presenti agli imbarcaderi di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni delle navi veloci di Blue jet Lines, impedivano ai cittadini senza green pass rafforzato (vaccino i guarigione) di salire a bordo delle navi veloci.

Lo hanno impedito nelle settimane passate, violando le norme in vigore.

Una giornata di follia

Con il tampone negativo non si passa”, hanno tuonato i due agenti della polizia allo stupefatto cittadino, avvocato di professione, che si è presentato per traghettare nella mattina di oggi alla volta di Reggio Calabria con l’esito dell’esame di laboratorio in mano fresco di una decina di minuti.

“Come non si passa?”, ha domandato.

Discussioni, spiegazioni e persino tentativi di placcaggio.

L’ordinanza dei presidenti di Sicilia e Calabria?

“Non si applica alle navi veloci”. E chi l’ha detto? “Disposizioni dei superiori”.

La legge del 18 febbraio scorso? “Ci dimostri che esista!”

Alla fine però il viaggiatore con l’esito del tampone negativo in mano l’ha spuntata. Prima è andato alla biglietteria: “Mi faccia un biglietto. Io ho diritto di passare lo Stretto“. Poi, rivolto gli agenti che tentavano di trattenerlo: “Se mi impedite di imbarcarmi denuncio voi, oltre ai vostri superiori. Voi siete obbligati a rispettare le leggi non le disposizioni che vi arrivano dall’alto”.

Qualche ora dopo, intorno alle 15 e 30, stessa scena a Reggio Calabria. Un solo poliziotto  dall’aria di superiorità a filtrare i pendolari: “Mi dispiace di comunicarle che con il tampone negativo non può salire sulla nave veloce”, ha detto allo stesso cittadino che gli ha mostrato il documento sanitario valido per 48 ore.

Come? Io ho diritto di imbarcarmi e tornare a Messina e lo farò. Le norme mi danno questo diritto e lo eserciterò. Lei prima di entrare in servizio studi le leggi. Lei è chiamato ad applicare le leggi. Chiami la Questura e si informi bene o la denuncio!”, ha avvertito l’esasperato cittadino.

Discussioni, toni alti, telefonate: “Ma è vero che c’è una legge di qualche giorno fa?“, chiede il poliziotto al suo interlocutore. Qualche minuto dopo la risposta: “Pare di si”. L’agente non è persuaso. Ordina al signore che pretendeva fosse rispettata la legge: “Mi dia il documento. La identifico. Se non è vero ci sia la legge di cui lei dice poi la denuncerò”, minaccia.

Denuncerò io lei e i suoi superiori che nell’ultimo mese avete illegalmente violato la libertà di circolazioni di decine di cittadini inermi davanti a rappresentanti dello Stato che non conoscono le norme che pretendono di far rispettare“.

Dopo qualche minuto il poliziotto, al termine di concitate telefonate, si avvicina al cittadino, allontanatosi nel frattempo qualche decina di metri: “Aveva ragione. Le chiedo scusa. Ma non conoscevamo queste leggi. Grazie a lei ora le conosciamo“.

Al ritorno a Messina, non c’erano più i due poliziotti della mattina. A controllare i pericolosi delinquenti non vaccinati che osano rivendicare il loro diritto a passare dalla Sicilia alla Calabria, due colleghi. Vedono il cittadino. Lo salutano: “Siamo stati avvertiti dalla Questura di quello che è successo stamattina. D’ora in poi faremo passare con l’esito del tampone negativo“.

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