Diffamazione aggravata al maestro del Conservatorio Dario Nicoletti: a giudizio Rosario Nicita. Il sindacalista aveva giustificato la bocciatura della figlia accusando falsamente il pianista deceduto il 25 aprile 2016. La testimonianza degli allievi

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Il maestro Dario Nicoletti

Il maestro Dario Nicoletti

Malato di una grave e letale forma di tumore ha continuato ad andare al lavoro sino a pochi giorni prima di morire, senza mai fruire dei permessi e dei congedi retribuiti che la legge riserva ai pazienti oncologici. Per non danneggiare i suoi allievi, ogni volta che era costretto ad assentarsi dal Conservatorio di Messina per visite mediche, esami diagnostici, radioterapia e chemioterapia, recuperava nei giorni successivi le ore di lezione perse.
Eppure, c’è chi con degli esposti lo ha accusato di assentarsi continuamente dal lavoro arrecando un danno all’andamento scolastico della figlia alla quale aveva pure promesso delle lezioni estive di recupero a pagamento.
Dario Nicoletti, professore di pianoforte principale per 43 anni dell’Arcangelo Corelli, durante il periodo di malattia non ha mai smesso di combattere, trasmettendo a tutti coloro che hanno avuto l’onore di stargli vicino serenità e gioia di vivere, turbate tuttavia da un’accusa che ha vissuto con grande amarezza come ingiusta e falsa.
L’autore degli esposti è Rosario Nicita, segretario della sigla sindacale Flp. Eletto la scorsa settimana al Senato accademico dell’ateneo di Messina in rappresentanza del personale tecnico amministrativo, Nicita è padre di un’allieva, Arianna, che il maestro Dario Nicoletti aveva valutato insufficiente a giugno del 2014. La studentessa nella sessione di riparazione di settembre 2014 è stata bocciata dalla Commissione d’esame, composta anche da altri professori, con voti da 3 a 5, e quindi non era stata ammessa all’ottavo anno.

La sortita del sindacalista si è tradotta in un boomerang.

Rosario Nicita, infatti, è stato rinviato a giudizio (con decreto di citazione diretta) per diffamazione aggravata ai danni di Dario Nicoletti, deceduto il 25 aprile del 2016.

Le accuse familistiche

Per papà Rosario la causa della bocciatura non era dovuta né a incapacità della figlia, né a mancanza di applicazione o tempo per lo studio: “A causa di una grave malattia del docente, il programma del settimo anno non è stato portato a compimento nonostante la promessa del docente di recuperarlo durante la pausa estiva con lezioni private, cosa mai avvenuta per permanente irreperibilità del docente e conseguente invito dello stesso, fatto alla fine di agosto, a non presentarsi all’ultima sessione utile di settembre del 2014, nonostante l’impegno dell’allieva che ha completato il programma in forma autodidattica. Il Conservatorio non ha provveduto a supplire a tale carenze organizzative, causa della bocciatura di mia figlia”, ha scritto al Miur in data 26 novembre del 2014.
Il primo dicembre 2015, sette giorni dopo, analoghe e più precise accuse Rosario Nicita le aveva mosse in una lettera inviata al direttore del Conservatorio, Gianfranco Nicoletti (solo omonimo di Dario).
L’obiettivo delle lettere di Rosario Nicita oltre quello di giustificare ex post la bocciatura della figlia, era quello di ottenerne il trasferimento in altra classe e, quindi, affidarne la carriera ad altro docente di pianoforte, obiettivo questo che aveva portato nei giorni precedenti agli esposti Rosario Nicita a fare per due vote irruzione al Conservatorio, costringendo il direttore a chiamare le forze dell’ordine.

La verità documentale

Le cose però – carte alla mano – stavano esattamente all’opposto di quanto rappresentato da papà Rosario, come ha accertato l’inchiesta amministrativa avviata dalla direzione generale del Miur e ben presto archiviata.

“Nonostante le sue precarie condizioni di salute, il docente ha continuato a prestare servizio senza particolari difficoltà. Nell’anno accademico 2013/2014, nonostante le gravi condizioni di salute, il docente ha fruito di ben 6 ore di congedo per malattia (un giorno) peraltro recuperate, effettuando al completo le sue 324 ore di servizio (come da prospetto del rilevatore elettronico delle presenze)”, ha scritto al dirigente del Miur, Clelia Caiazza, il 16 febbraio del 2015, il direttore del Conservatorio, chiamato a fornire chiarimenti.

“L’andamento didattico della classe – ha rimarcato ancora il direttore – risulta perfettamente normale. Appare evidente che lo stato di salute del docente non abbia minimamente influito sull’andamento didattico. Nessun altro genitore o studente ha rappresentato lamentele di alcun tipo, pertanto – ha concluso – si ritiene che simili atteggiamenti siano tipici di chi in realtà non raggiunge un soddisfacente profitto”.
Documenti alla mano, risulta che Arianna Nicita, si è presentata all’esame di riparazione di settembre del 2014 in cui fu bocciata con un programma al 90% identico a quello con cui era stata promossa l’anno prima dal sesto al settimo anno: ciò che indusse Dario Nicoletti a rifiutare di sottoscriverlo.

Lezioni private a pagamento

“Sorvolo sulla presunta promessa di “lezioni private”, sforzandomi di credere che il signor Nicita non si sia reso conto dell’effettiva gravità di tale affermazione”, ha sottolineato il direttore del Corelli.

“L’accusa di aver promesso lezioni a pagamento mi colpisce profondamente, perché nei miei lunghi 43 anni di servizio non ho mai, dicasi mai, fatto lezioni private a pagamento ad un solo alunno del conservatorio, e questo lo sanno bene i miei alunni di sempre e l’intero ambiente scolastico avendo io combattuto e denunziato le tante praticate possibilità di malaffare e corruzione all’interno degli Istituti musicali”, ha scritto nella querela da cui è nato il procedimento penale Dario Nicoletti.

Shopping di docenti … eccellente

Benché il direttore del Conservatorio, il 16 febbraio del 2015, rispondendo alla richiesta di chiarimenti proveniente dal Miur, abbia difeso con forza la condotta del maestro Nicoletti, disvelando il vero movente delle sortite di Rosario Nicita, quest’ultimo il suo obiettivo lo ha comunque realizzato.
Il giorno dopo aver ricevuto la lettera (gravemente diffamatoria dell’onore del docente Nicoletti) datata 1 dicembre 2015, lo stesso direttore del Conservatorio ha trasferito la figlia Arianna dalla classe di Dario Nicoletti a quella della collega Francesca Valbruzzi.
Mai cambio di insegnante fu più proficuo.

Arianna Nicita, bocciata l’anno precedente, a giugno del 2015 è stata infatti promossa dal settimo anno all’ottavo anno con il massimo dei voti (10).

La calunnia non contestata

Il pubblico ministero, Piero Vinci, ha al momento contestato al sindacalista la diffamazione aggravata.
A ben vedere, però, i suoi esposti inviati sia al Miur e, prima, al direttore del Conservatorio integrano pure, in ipotesi, la calunnia, ilreato cioè che commette “chi con uno scritto inviato all’autorità giudiziaria o ad altra che abbia l’obbligo di riferire a questa incolpa di un reato taluno sapendolo innocente”.
Infatti, Nicita ha inviato i due esposti, contenenti l’accusa di mercimonio a Nicoletti, a dei pubblici ufficiali, in quanto tali obbligati a riferirne all’autorità giudiziaria.

Maestro con onore

Sarà il Tribunale di Messina a stabilire se Nicita è responsabile di diffamazione aggravata, restituendo ex post l’onore calpestato. Sarà, invece, la Procura a verificare se la condotta del sindacalista possa integrare gli estremi del più grave reato di calunnia.
Ci sono le carte a mostrare che quanto sostenuto da Nicita fosse falso. Ma seppure non ci fossero state, sarebbero bastate le lacrime di dolore e commozione dei suoi innumerevoli allievi e delle persone che l’hanno conosciuto il giorno dei funerali. E le parole degli studenti della sua ultima classe: “Dario Nicoletti rappresenta per noi la figura di docente autorevole, convinto che il proprio dovere di Maestro fosse non solo quello di impartire nozioni di musica ma soprattutto di vita e rispetto delle regole. Per noi è stata una presenza costante e rassicurante, un punto di riferimento, non solo in ambito didattico, in quanto persona preparata, franca, onesta, trasparente, caparbia e diretta che ha saputo fare del suo mestiere una missione, mettendo sempre i suoi allievi e il Conservatorio al primo posto. La sua mancanza ha lasciato in noi un vuoto incolmabile”, hanno scritto in una lettera inviata al Ministero per chiedere la conferma del docente che ha sostituito Dario Nicoletti.

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