Associazione e truffa: assolti con formula piena gli immobiliaristi Giuseppe Giuliano di Italcase e Antonino Rizzotto. Cadono in parte le accuse all’imprenditore Lo Conti. Prescritto il “faccendiere” Pippo Giammillaro. L’accusa era di aver intascato caparre per case mai completate

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Il Tribunale di Messina

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Nel giudizio di primo grado era caduta l’accusa di associazione per delinquere, in appello anche quella residuale di truffa. Sono stati assolti gli immobiliaristi Giuseppe Giuliano titolare dell’agenzia immobiliare Italcase e Antonino Rizzotto, agente immobiliare.

L’accusa da cui dovevano difendersi e che aveva retto anche in primo grado era quella di aver incassato somme di danaro come anticipo per la vendita di case in costruzione, i cui lavori però non venivano mai portati a conclusione o che erano già stati venduti ad altri.

L’impianto accusatorio declinato in termini di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, ipotizzava che i due immobiliaristi percepivano le provvigioni, frutto della truffa organizzata  dagli “imprenditori” Vittorio Lo Conti, Lorenzo Saglimbene, amministratori di Imprelogi Srl e da Giuseppe Giammillaro, amministratore  di fatto della società attraverso cui – secondo l’ipotesi della Procura – le truffe venivano perpetrate.

Il Giudice per l’udienza preliminare Monica Marino li aveva rinviati a giudizio anche per associazione a delinquere, benché sulla ricorrenza di questo reato nel caso di specie il Tribunale del Riesame aveva, invece, espresso molti dubbi nel corso delle indagini preliminari, tanto da  revocare per questo motivo la misura cautelare degli arresti domiciliari per gli indagati.

In primo grado infatti l’accusa di associazione a delinquere è naufragata. Ha retto quella di truffa, spazzata via dal giudizio di appello per Giuliano e Rizzotto, assolti per non aver commesso il fatto.

Le indagini avevano evidenziato come il motore di tutte le attività fosse stato Giuseppe, detto “Pippo”, Giammillaro, ex dipendente della Provincia, il quale individuava gli amministratori di Imprelogi Srl, curava la stipula dei contratti preliminari di vendita e soprattutto incassava materialmente gli assegni e il denaro contante.

Giammillaro è andato esente da pena per intervenuta prescrizione.

Vittorio Lo Conti è stato assolto per non aver commesso il fatto per le truffe successive al 2010, dichiarate prescritte quelle realizzate in precedenza.

Lorenzo Saglimbeni era già deceduto nel corso del giudizio di primo grado.

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