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RETROSCENA (FORSE SI, FORSE NO): Alberto Firenze, le idee geniali di uno scienziato valgono molto di più di 10 mila euro al mese. Ecco come è nata l’ultima trovata che vale all’igienista l’autocandidatura a premio Nobel per istigazione all’odio sociale. Intanto fa proseliti

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Alberto Firenze il Commissario Covid di Messina, lo scienziato palermitano pagato 10 mila euro al mese per fronteggiare un’emergenza che a Messina città, in provincia e nell’intera regione Sicilia non c’è mai stata, qualcosa se la doveva pure inventare per legittimare il suo stipendio.

Pare che ci abbia pensato per delle settimane. Tuttavia, benché avesse riflettuto a lungo, non fosse riuscito a trovare il grimaldello per sconfiggere definitivamente il terribile virus che a leggere i giornali delle sciagure inventate miete ogni giorno nell’isola vittime come fossero grano.

Firenze è stato tentato di chiedere consiglio ai suoi 2 (due) addetti stampa, parimenti pagati (solo duemila euro al mese lordi) per non fare nulla, ma poi ha pensato di non disturbarli per non interrompere la loro inoperosità. Un suo stretto collaboratore gli ha allora suggerito: “Ma perché non bandisci un concorso di idee tra i 400 tra psicologi, educatori professionali, ingegneri, tecnici, amministrativi e ausiliari e chi ne ha più ne metta che i contribuenti pagano per stazionare nei corridoi dell’Asp 5 di Messina da 12 mesi in attesa che termini il loro orario di lavoro?”.

Firenze da vero scienziato si è irrigidito. Lui è un igienista: signori mica uno così. Uno con un curriculum lungo due pagine. Il solo pensiero che un’educatrice professionale o addirittura uno psicologo potesse dimostrarsi superiore gli provocava l’orticaria.

Così si è spremuto le meningi: euro più euro meno ogni spremuta alla casse pubbliche è costata circa mille euro. Spremi oggi, spremi domani, i primi di dicembre i creativi neuroni che affollano il suo cervello lo hanno illuminato.

E hanno partorito una gigantografia. Da vero igienista. Sociale.

Due bambini, un giovane. I nonni. I doni di Natale in mano. Tutti sorridenti. Sorridenti perché vaccinati. Sotto un’affermazione che è anche un invito.

“A Natale non entriamo nella case dei non vaccinati”.

Il commissario Firenze quando ha visto i manifesti affissi non è stato più nella pelle. “Se i vaccinati seguono questo messaggio con il nuovo anno i contagi si fermano e la pandemia finisce ma solo per un paio di settimane, non esageriamo, e a me magari mi propongono per il premio Nobel“, ha confidato al suo solito stretto collaboratore.

A quest’ultimo però un dubbio è venuto: “Scusi dutturi, ma i vaccinati come faranno a sapere in quali case ci sono i  non vaccinati?”

Firenze ha risposto piccato: “Dimentichi che noi abbiamo l’elenco dei non vaccinati. Dalla prossima settimana istituiamo un numero verde a cui i vaccinati potranno telefonare per sapere in quali case possono entrare e in quali no. Al diavolo la privacy. Magari con la scusa faccio assumere un pò di operatori di call center, cosi giusto per risollevare l’economia. Non vorrei disturbare nessuno delle 400 persone che sono distaccati alle dipendenze del  mio ufficio di Commissario Covid e già i contribuenti pagano per non fare nulla“.

L’entusiasmo e la sicumera di Firenze sono state però smorzate dal solito e fastidioso stretto collaboratore qualche secondo dopo: “Dutturi, ma se in una casa ci sono sia vaccinati che non vaccinati come ci si deve regolare? Si consiglia di entrare in alcune stanze si e in altre no? E nelle case in cui vivono persone esenti dalla vaccinazione si può entrare o no?”.

A queste domande il volto di Firenze si è rabbuiato. Un’espressione di disappunto ha preso il posto del suo ghigno da fiero scienziato. 

“A questo in effetti non ci avevo pensato, cazzo! Qualche neurone non ha funzionato bene. Torno a spremere le meningi. Se qualcuno mi desidera comunica che lo scienziato è al lavoro e non va disturbato!

Nel frattempo che le spremiture pagate a peso d’oro diano i geniali frutti, sembrerebbe che Firenze abbia fatto proseliti.

Secondo alcune accreditate indiscrezioni pare che dopo aver ammirato i manifesti partoriti da Firenze e lodato l’efficacia degli stessi,  tutti  i Questori e  Prefetti di Sicilia si siano riuniti e abbiano deciso l’unica vera e decisiva misura per sconfiggere la criminalità:  “A Natale non entriamo nelle case dei delinquenti”. Ecco il manifesto che è stato commissionato e presto i siciliani troveranno in ogni dove. “Tutti i nostri uomini sono occupati a controllare i pericolosissimi refrattari alle misure liberticide del nostro duce Mario Draghi, l’unico Presidente del Consiglio della storia dell’Italia repubblicana capace di avere il consenso del 90% del Parlamento senza essersi mai sottoposto al giudizio degli elettori, ma ora abbiamo trovato il modo per ovviare al problema”, ha commentato il loro rappresentante al termine dei lavori del Comitato regionale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Il sindaco di Messina Cateno De Luca il manifesto di Alberto Firenze l’ha visto dal balcone di casa mentre faceva la consueta diretta facebook. E ne è rimasto colpito, tanto che per qualche secondo ha smesso di sbraitare, evento davvero incredibile. Impegnato in una guerra senza quartiere contro coloro che lasciano l’immondizia per strada e contro i consiglieri comunali ritenuti inetti, ha mirato a prendere due uccelli con una fava: “A Natale non entriamo nelle case degli zozzoni e degli asini volanti“. Ecco il manifesto che De Luca vuole venga affisso a Messina.

Insomma, a Natale ci sarà davvero da sciogliere un intricatissimo enigma per capire in quale casa entrare. L’angoscia ha iniziato a serpeggiare a Messina, in provincia e in tutta la Sicilia, tanto che su facebook è già nato un gruppo: “Quelli che la cosa migliore per non sbagliare è starsene nella casa propria, al caldo. Basta chi c’è a paci”. A ben pensarci un lockdown spontaneo. Tanto la libertà a chi interessa ormai.

L’idea geniale dell’igienista è arrivata anche all’attenzione del governatore della Sicilia Nello Musumeci che appena ha visto la gigantografia è andato in brodo di giuggiole. Ha preso il telefono in mano e chiamato il suo fidato assessore alla Sanità Ruggero Razza: “Ruggero, sono davvero contento. Abbiamo fatto davvero un bel lavoro. Non era per nulla facile trovare tutti questi scienziati cui affidare le sorti della sanità regionale e la lotta al terrificante virus. Perché in vista delle prossime imminenti elezioni non facciamo un manifesto anche noi?”. Razza, non l’ha lasciato neppure terminare: “Si Nello. Stavo proprio per contattarti e proportene uno. Ecco la didascalia: “Nei seggi elettorali i non vaccinati non entrano”.

Musumeci è rimasto spiazzato. Basito. Non credeva alle sue orecchie: “Ruggero tu sei avvocato. Ma questa cosa sarebbe democratica e in linea con la Costituzione?”.  L’assessore non si è scomposto: “Nello ma scusa. Ma perché tutte quelle ordinanza del cavolo che hai firmato sinora erano in linea con la Costituzione? I decreti legge del nostro caro ducetto premier che estorcono il consenso a vaccinarsi alle persone con la minaccia di togliere loro la retribuzione o di non farli salire sugli autobus e sui treni lo sono? Nello, stai sereno. A tutti abbiamo fatto credere che da due anni c’è l’emergenza senza precedenti (in Italia piu che in qualsiasi Paese europeo) e i giornali che finanziamo diffonderanno ancora questa idea. In nome dell’emergenza chi è al Governo può fare ciò che gli pare”.