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L’opinione. Battaglia di libertà e disubbidienza civile, se il banchiere Mario Draghi ricatta i lavoratori agitando un’emergenza sanitaria che palesemente non c’è e i sindacati lo spalleggiano c’è un primo atto concreto di ribellione: strappare le tessere

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Draghi e i segretari dei sindacati confederali

L’italia è l’unico Paese in Europa (in Francia non si è ancora arrivati a certi livelli) in cui i lavoratori sono ricattati dal Governo guidato dal banchiere Mario Draghi che, calpestando la Costituzione, ha imposto e sta imponendo loro la vaccinazione, quale condizione per poter continuare a percepire la retribuzione, fondamento di ogni diritto insopprimibile della persona.

Il pretesto è l’emergenza sanitaria di durata biennale, che da mesi in Italia però non c’è, ma che viene rappresentata dai media e dalla stampa, arruolata nella propaganda del terrore per spianare la strada ai provvedimenti liberticidi.

Che l’emergenza non ci sia lo dicono i dati ufficiali del ministero della Salute, soprattutto quelli relativi ai ricoveri in ospedale.

Il numero totale dei positivi, che in Italia sta crescendo inesorabilmente da giorni nonostante 50 milioni di vaccinati (20 milioni con tripla dose), non ha nessun rilievo ai fini della sussistenza dell’emergenza sanitaria: i positivi, infatti, possono essere persone sane o senza alcun sintomo.

L’eloquenza dei dati

Secondo quelli di ieri, 2 gennaio 2022, dell’Istituto superiore di sanità, a fronte di un milione e 70 mila attualmente positivi al Covid 19, le persone ricoverate in ospedale sono mille (ovvero l’1,09% sul totale) e quelli in area critica terapia intensiva (0,12% sul totale dei positivi).

Nella foto di seguito la tabella del ministero

Il 98,78% dei positivi, dunque, non ha sintomi che vadano al di là di un raffreddore, e sono a casa.

Ma a smentire ulteriormente l’emergenza sanitaria ci sono i dati sulla situazione negli ospedali.

I ricoverati occupano il 14% dei posti disponibili nelle terapie intensive italiane e il 18% della dotazione di posti in regime di ricovero ordinario (una buona parte sono persone socialmente fragili di cui nessuno si può o si vuole occupare a domicilio).

Ecco i dati dell’Agenas nella tabella seguente.

 

A fronte di questi dati, che escludono palesemente la sussistenza di qualsiasi emergenza sanitaria, anche i sindacati, specie i confederali Cgil, Cisl e Uil, ovvero le formazioni intermedie che hanno quale funzione primaria la rappresentanza dei lavoratori e la tutela dei loro diritti, che hanno fatto?

Hanno tenuto e tengono bordone al presidente del Consiglio dei ministri. Addirittura, secondo delle indiscrezioni apparse ieri su La Repubblica, giornale portavoce del Governo Draghi, sono loro a spingere perché si proceda in maniera spedita sulla via dell’estensione a tutti i lavoratori dell’obbligo del vaccino.

Bene.

Il giurista Ugo Mattei ritiene che gli unici atti utili per opporsi alla deriva autoritaria del Governo guidato da Draghi siano gli atti pacifici e legali di disubbidienza civile.

Possono i lavoratori che si sono vaccinati non spontaneamente, perché lo ritenevano utile o necessario o privo di rischi, ma coattivamente solo per non perdere il lavoro, continuare a foraggiare questi sindacati e questi sindacalisti che vivono delle trattenute dello stipendio dei lavoratori che vi aderiscono e che hanno tradito?

Possono continuare a farlo i lavoratori che pur di difendere la loro libertà, anche quella di avere paura, hanno già perso il lavoro o lo perderanno nelle prossime settimane?

La risposta è ovvia.

I moduli per disdire la delega sindacale sono disponibili su internet. Basta riempirli e inviarli ai datori di lavoro o per il personale scolastico all’ufficio provinciale del Tesoro competente.

Lo sfogo sui social è inutile e controproducente senza atti concreti.