Appalto pilotato al Cas: la gara “sbagliata” dai magistrati e il mistero dell’offerta tecnica di “cortesia” di 4 pagine che fa il pieno di punti

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Il capo della procura Lo Forte e l'aggiunto Ardita

Il procuratore Lo Forte, l’aggiunto Ardita e il pm Monaco

Nino Giordano, uscendo dal Tribunale di Messina dopo l’interrogatorio di garanzia e prima di tornare ai domiciliari, lo ha definito “appalto concorso”.

Il capo della Procura di Messina durante la conferenza stampa seguita agli arresti nello spiegare come é stato manipolato lo ha invece inquadrato tra gli appalti aggiudicati secondo l’offerta economica a chi presenta il ribasso che più si avvicina alla media di tutti i ribassi: “perché basta che delle imprese si mettano d’accordo per concordare preventivamente i ribassi che si offrono, per determinare automaticamente tra loro colui che risulterà…corrisponderà alla media dei ribassi“, ha detto, infatti, Lo Forte. Nella stessa tipologia lo ha inquadrato, attraverso il richiamo in una nota, il Giudice per le indagini preliminari, Maria Luisa Materia, che accogliendo (in parte) la richiesta di misure cautelari del sostituto Fabrizio Monaco, ha mandato ai domiciliari gli imprenditori Giordano, Francesco Duca, Rossella Venuto, Giuseppe Iacolino e il dirigente del Consorzio Lelio Frisone con l’accusa di turbativa d’asta.

L’imprenditore Giordano, il capo della Procura e il gip Materia, però, sono smentiti: dalla carte dell’inchiesta e prim’ancora dalla legge. Si, dalla legge. L’appalto concorso, quello di cui parla Giordano, infatti, è stato eliminato dall’ordinamento giuridico nel 2006 e la stessa sorte ha avuto da un decennio il metodo di aggiudicazione evocato da Lo Forte e dal gip Materia.

Basta leggere il bando per capire che l’appalto al centro dell’inchiesta  giudiziaria pubblicato il 23 maggio 2013 dal Consorzio per le autostrade siciliane  di “Sorveglianza attrezzata e per interventi urgenti e assistenza del traffico” da 2 milioni di euro per sei mesi (non di 8 milioni di euro all’anno, come ha dichiarato sempre in conferenza stampa l’aggiunto Sebastiano Ardita) è stato aggiudicato con il metodo dell’Offerta economicamente più vantaggiosa, da una commissione nominata dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi e composta da dirigenti dello stesso ministero.

La questione non è solo formale, né di pura lana caprina: l’inchiesta ha proprio ad oggetto la turbativa della gara  e i criteri di aggiudicazione sono determinanti per stabilire come e se la gara poteva essere inquinata. Infatti come ha spiegato il gip Materia citando la giurisprudenza “perché ricorra il reato di turbativa d’asta è necessario gli accordi collusivi devono essere idonei a influenzare l’andamento della gara”. C’erano gli accordi collusivi? Erano idonei a influenzare l’andamento della gara?

Le intercettazioni e le carte mostrano che Lelio Frisone, dirigente del Cas e responsabile unico del procedimento della gara, non fa nulla di concreto per turbare la gara (e incassa soldi e lavori gratis dal duo Duca-Venuto per altre attività non individuate dagli inquirenti). Allo stesso modo le stesse conversazioni mostrano, però, di sicuro tra i tre imprenditori ci sono state dei contatti per concordare una strategia per vincere la gara: alla fine la spunta Iacolino con Eurotel srl benché da quanto si comprende dalle conversazioni dovesse vincerla il gruppo Giordano-Duca- Venuto, con Meridional service Srl. Tuttavia, proprio perché la gara è aggiudicata secondo l’offerta economicamente più vantaggiosa (e non all’offerta più vicina alla media dei ribassi) c’è qualcosa nella vicenda che non torna e che potrebbe aprire le porte di scenari diversi: sia per la difesa sia per l’accusa. Che senso ha concordare l’offerta economica (che dà 30 punti), come ritiene la Procura con quella che Lo Forte ha definito c.d.“offerta d’appoggio”, se decisivi sono i 70 punti che vengono dati per l’offerta tecnica, valutata in maniera discrezionale dalla commissione ministeriale? Concordare le offerte economiche da solo non è idoneo a turbare la gara. Così come se ci sono altri competitors estranei all’accordo, come nel caso in questione, concordare l’offerta economica e quella tecnica non dà garanzie di vincere la gara.

La gara perfetta per un imprenditore è quella che si vince con un ribasso minimo per avere i guadagni più alti. Come? Ottenendo un punteggio altissimo per l’offerta tecnica. E’ ciò che è accaduto nella gara oggetto dell’inchiesta. Giuseppe Iacolino ha vinto con ribasso del 2,5%, grazie al fatto che il progetto tecnico ha ottenuto 68,80 punti su 70. I contatti intercettati alla vigilia della gara sono incentrati tutti sull’offerta economica, che viene cambiata sino all’ultimo momento, come se sia Giordano, sia Duca, sia Iacolino sanno che la loro offerta tecnica avrebbe sbaragliato la concorrenza e che se anche avessero preso pochi punti per il ribasso avrebbero poi rimediato con i punti dell’offerta tecnica: ciò che è effettivamente accaduto. Con un mistero. Svolta la gara, quando il 30 agosto 2013 Giordano e Duca apprendono che Eurotel ha ottenuto gli stessi punti di Meridional (intorno a 20) per il ribasso ma ha preso 8 punti in più per l’offerta tecnica non si capacitano come può essere accaduto. “…minchia, ha preso 9 punti di progetto in più con  4 fogli di carta“, dice Giordano. “Voglio capire, voglio capire come gli hanno dato questi 70 punti (in realtà, 68, ndr)”, dice Duca. “Minchia ma cose da pazzi, quattro fogli di cartase a noi ci….”, rilancia Giordano. “Ma io le ho lette Nino… Le ho lette perché lui correttamente me li ha fatti leggere (….) con quattro fogli di carta come gli possono dare 70 punti (68, ndr)“, dice ancora Duca. “Non lo so… non lo so adesso“, ribatte Giordano. “Con tutto il malloppo allegato di documentazione di cazzi, di mazzi...”, osserva Duca. “…ha vinto la agra senza requisiti e senza progetto… non ci posso credere…”, dice Giordano. Alcuni minuti dopo Duca al telefono con un suo amico ribadisce lo stesso sconcerto: ” eh l’avevo pattata, l’avevo pattata, l’avevo pattata e la commissione ministeriale cornuto del papa…perciò quella di Giuseppe che mi ha fatto una busta di cortesia giusto, con una relazione di tre, quattro pagine.. la nostra che c’era un volume che penso che era almeno 400 pagine spiegando tutte la varie…mi ha chiamato…minchia Francesco sono mortificato“.

Era davvero di 4 paginette l’offerta di Iacolino? Oppure l’ha modificata all’ultimo momento?

Nella prima ipotesi, la domanda ne produce un’altra: com’è possibile che Iacolino non intercettato e dunque libero di muoversi senza che nessuno registri ciò che fa, abbia preso tutti questi punti?

Se Iacolino, invece ha cambiato l’offerta tecnica in extremis dopo averla mostrata a Duca allora la conclusione è un’altra: non voleva fare nessun accordo collusivo ma solo fregare i competitors.

Se la Commisione gli avesse dato 2 punti in meno, a vincere la gara sarebbe stato il terzo competitor, l’Ati Intergeos (58 punti nell’offerta tecnica) con un ribasso sul prezzo del 33%: superato il vaglio dell’anomalia del ribasso che l’Ati avrebbe comunque dovuto giustificare, il Cas avrebbe risparmiato 700mila euro in sei mesi.

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