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Policlinico, arresti a scoppio ritardato. Il primario Calbo, il figlio e un medico ai domiciliari per fatti notori dal 2013. Nel frattempo, Calbo è diventato direttore della scuola di specializzazione in chirurgia e di recente è stato promosso Primario di struttura complessa

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Calbo, Marullo e calbo senior

Aveva un seno più grosso dell’altro e voleva renderli eguali: si è ritrovata senza capezzoli né areola mammaria. Un’altra donna, invece, non sopportava l’adipe sull’addome e ai glutei: delle mutilazioni ne hanno preso il posto.

La vicenda diventò di pubblico dominio a giugno del 2013 (vedi articolo di Centonove Protesi poco pro…tette che la raccontava in tutti i dettagli).

Gli interventi di chirurgia estetica fatti passare per interventi necessari per curare tumori (in modo da porli a carico del Servizio sanitario nazionale) erano stati già effettuati nelle sale operatorie del Policlinico di Messina nei mesi precedenti. Alcuni di questi avevano pure prodotto danni gravi ai pazienti.

L’autore ne era Enrico Calbo, specializzando e figlio di Elio, primario all’epoca di Endocrinochirurgia (struttura semplice), che per legge non poteva neppure effettuare gli interventi come primo operatore; al suo fianco, neppure in tutti i casi, il chirurgo collega di papà Massimo Marullo.

L’allora direttore generale del Policlinico di Messina, Giuseppe Pecoraro, sospese i due medici strutturati per due mesi. E nominò una commissione interna che facesse luce sulla vicenda. La Procura aprì un’inchiesta iscrivendo i tre sul registro degli indagati. Non solo. Nei mesi successivi alla direzione dell’azienda ospedaliera arrivarono diverse richieste di risarcimento danni per centinaia di migliaia di euro da parte di pazienti che si erano affidati ai bisturi del figlio d’arte.

Oggi, trentasei mesi dopo, per gli stessi fatti, con l’accusa di truffa, falso e abuso d’ufficio, i tre sono finiti agli arresti domiciliari.

 

CORSA INARRESTABILE

Eppure, tutto ciò non ha impedito che nel frattempo Letterio Calbo diventasse prima direttore della scuola di specializzazione in Chirurgia generale: ciò colui che ha la responsabilità della formazione tecnica e deontologica dei futuri chirurgi della città; e poi, di recente, primario di Chirurgia d’urgenza del Policlinico universitario, sia pure in via provvisoria visto che il Policlinico aspetta venga approvato dalla Regione l’atto aziendale.

 

IL PLEBISCITO. 

E’ un incarico cui ha sempre ambito: dirigere la scuola di specializzazione. La vicenda delle protesi su cui era scivolato il figlio e le indagini della Procura rischiava di far svanire il sogno. Invece, non lo ha minimamente sfiorato.

Lelio Calbo è diventato direttore della scuola si specializzazione agli inizi del 2015 con una maggioranza bulgara: 55  su 60 colleghi chirurghi gli hanno dato fiducia a dispetto della sospensione, dell’inchiesta della Procura e del clamore mediatico.

“Dalla Procura non ho ricevuto nulla. Non so nulla di inchieste a mio carico. Non credo ci sia persona più meritevole e adatta di me per guidare la scuola di specializzazione. Non c’è nessun problema di opportunità, nè di incompatibilità”. Rispondeva così Elio Calbo, al giornalista che subito dopo la sua elezione a direttore della scuola di specializzazione, avvenuta a gennaio del 2015, faceva notare la contraddizione tra il suo nuovo ruolo di responsabilità anche deontologica e la condotta tenuta nella vicenda che aveva visto come protagonista il figlio.

Questi, in violazione del regolamento interno, pur essendovi decine di reparti disponibili per la sua formazione, operava a suo piacimento in quello del padre, che lo aveva accolto volentieri e che – secondo le conclusioni degli inquirenti – non solo non vigilava sul figlio ma ne era complice.

“Una commissione ha stabilito che tutti gli interventi svolti da mio figlio rientrano nella legalità”, sottolineò nell’occasione Elio Calbo.

 

L’ASSOLUZIONE DEI COLLEGHI E I BUCHI NERI

In effetti, il medico legale Patrizia Gualniera e il chirurgo plastico Michele Colonna, entrambi medici del Policlinico, incaricati dal manager Pecoraro di valutare l’operato dei tre colleghi, erano stati netti. “Tutti i ricoveri oggetto di indagine sono risultati congrui in quanto le patologie riscontrate richiedevano le prestazioni effettuate”, hanno scritto i due medici al termine di una relazione di una paginetta, depositata in direzione generale il 15 luglio del 2013.

Il sostituto procuratore Antonella Fradà (sulla scorta della relazione del suo consulente tecnico, Elvira Ventura Spagnolo) l’ha pensata in maniera diametralmente opposta, convincendo pure il Gip Maria Luisa Materia.

Gli interventi fuorilegge secondo le conclusioni del pm sono stati compiuti tra il 2011 e il 2013. Tutti sono stati registrat

 

LE PROMOZIONI

Di recente, con delibera del 22 ottobre del 2015 il direttore generale dell’azienda universitaria Marco Restuccia, ottenuta l’intesa dal rettore dell’Università di Messina Pietro Navarra, ha nominato Calbo direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia d’urgenza.

L’incarico è per sei mesi e costituisce una promozione (sia sotto il profilo economico che del prestigio) per il docente ordinario che sino a quel momento era direttore di una struttura semplice.

Nel corso degli ultimi anni sono giunte sulla scrivania del manager diverse richieste di risarcimento danni frutto dell’operato di Enrico Calbo. Alcuni contenziosi sono stati evitati con delle transazioni.

ALLEANZE MAGICHE

Elio Calbo, fedelissimo da tempo immemore dell’allora  rettore Franco Tomasello, alla vigilia delle elezioni per la scelta del nuovo ermellino (tenute a maggio del 2013) si è schierato dalla parte di Pietro Navarra (eletto poi rettore), tradendo il candidato appoggiato dal neurochirurgo rettore uscente.

Pippo Navarra, il fratello del Magnifico, è il chirurgo più prestigioso e potente del Policlinico e l’elezione a direttore della scuola di specializzazione di Calbo è avvenuta grazie alla sua sponsorizzazione politica.