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L’isola sommersa: Accorinti ostaggio di Trischitta e company nella commedia del non governo

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La manifestazione pro isola pedonale con Accorinti

La manifestazione pro isola pedonale con Accorinti

L’isola pedonale della città di Messina non c’è più. Formalmente è stata eliminata dal Tribunale amministrativo regionale. Ma sono stati alcuni consiglieri comunali, indifferenti agli interessi della comunità, a fornire l’estate scorsa ai giudici l’assist per spazzare via una (e forse l’unica) cosa buona realizzata, sia pure in maniera giuridicamente confusa, da Renato Accorinti in un anno di governo. Tanto che viene da chiedersi: è ancora opportuno che il sindaco pacifista rimanga alla guida della città se non è capace di trovare la maggioranza in Consiglio nemmeno su un tema che sta a cuore a tutta la cittadinanza? Non è meglio se ne torni a scuola, a fare l’insegnante di educazione fisica, e con lui, tutti i suoi assessori. Dopo qualche tempo se ne tornerebbero a casa così i consiglieri comunali, molti dei quali costano alla collettività non meno di 5mila euro al mese ma, per la collettività, salvo poche eccezioni, fanno poco o niente: per rendersene conto basterebbe assistere a 10 minuti delle sedute del civico consesso. Chi lo fa, non sa se ridere o piangere. Ma il narcisismo che anima ogni suo gesto, consentirà ad Accorinti di capire che è ostaggio del Consiglio comunale e di “consigliori” portatori di interessi di bottega e non certo di quelli che Accorinti andava e va ancora declamando come un disco rotto? Read more

Tir in città, Accorinti ripristina l’ordinanza sospesa dichiarando “motivi di urgenza”

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MESSINA. Mercoledì pomeriggio la notifica del ricorso degli autotrasportatori aveva sospeso automaticamente l’efficacia dell’ordinanza che inibiva ai Tir sbarcati su molo Norimberga da Salerno di immettersi e poi percorrere via La Farina. Giovedì, l’amministrazione comunale guidata da Renato Accorinti ha ripristinato l’efficacia dell’ordinanza. Come? Dichiarando per bocca e mano del direttore/segretario generale Antonio Le Donne, che ha firmato apposita determina, che sussistono ragioni d’urgenza e statuendo così la provvisoria esecutività dell’ordinanza stessa. Da domani dunque i Tir non potranno percorrere via La Farina.

Il botta e risposta si è giocato sull’articolo 74, secondo comma, del codice della Strada. La disposizione stabilisce che “La proposizione del ricorso sospende l’esecuzione del provvedimento impugnato”, cosa accaduta Mercoledì, “salvo che ricorrano ragioni di urgenza, nel qual caso l’ente competente può deliberare di dare provvisoria esecuzione al provvedimento impugnato”, ciò che è accaduto giovedì.

Tir in città, l’inutile sceneggiata del sindaco Accorinti, sceriffo per far rispettare un’ordinanza nel fattempo divenuta carta straccia

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accorintitir

“Non sono io, sono il diritto”. Renato Accorinti, il sindaco di Messina, indosso la fascia tricolore, ha fermato i 30 Tir che mercoledì 23 luglio erano appena sbarcati dalla Cartour proveniente da Salerno sul molo Norimberga  con le mani. E con la (pre)potenza di un sindaco che si dice pacifista, ormai abituato a fare finta di risolvere i problemi della città con inutili sceneggiate, a uso e consumo delle telecamere che gonfiano ancora di più il suo già esorbitante ego. Li ha bloccati per tre ore, sotto il sole, sul cavalcavia, all’imbocco di via La Farina, inibita ai Tir in forza di un’ordinanza in vigore da lunedì e sospesa automaticamente da un ricorso giunto al protocollo di Palazzo Zanca poco prima delle 13, mentre Accorinti altercava con gli autotrasportatori. Nel frattempo, si è prodotto in varie interviste. Non senza compiacersi di quanto potere ha adesso da  sindaco rispetto a quando faceva il contestatore. Domanda: ma se un cittadino normale, facciamo un nipote di Renato Accorinti, vìola un divieto d’accesso e viene beccato dalla polizia che succede? Gli si fa la multa, prevista dalla legge, che gli viene contestata sul posto oppure per posta e viene lasciato libero di tornare velocemente a casa dove ci sono la mamma, i figli, gli amici ad aspettarlo. Com’ era accaduto lunedì, presente solo la polizia municipale e assente Accorinti, ai camionisti che avevano violato l’ordinanza. L’ordinamento non prevede sanzione ulteriore. Se invece (il nipote di Accorinti) fosse pure tenuto bloccato dalla polizia per tre ore, tutti gli attivisti attenti ai diritti umani griderebbero indignati allo scandalo e invocherebbero l’intervento della Procura. Se non del capo dello Stato. Accorinti, in versione sceriffo, ha fatto esattamente ciò che hanno fatto gli ipotetici poliziotti. Invece dell’intervento della Procura  si è guadagnato la ribalta delle cronache, ciò che più ama. Ma non ha certo risolto il problema. I camionisti hanno perso qualche ora di lavoro ma sono passati comunque dal centro della città. Dove ogni giorno ciascuno può osservare il passaggio continuo di Tir. Da sempre. Anche da quando (era il 20 ottobre 2013) lo stesso Accorinti ha adottato un provvedimento , accompagnato da proclami ed interviste, per inibire il passaggio in città (non dei trenta della Cartoor) ma delle centinaia di Tir che ogni giorno si imbarcano e sbarcano dalla Rada San Francesco o (in misura molto minore) dal porto storico, concentrandoli sul ballerino porto di Tremestieri. Un provvedimento vanificato in partenza dalla previsione di deroghe affidate non alla polizia municipale ma alla stessa società che si avvantaggia economicamente dal continuare a far convergere il bastioni della strada nel centro città. Il sindaco, fascia tricolore indosso, nei mesi passati è andato mai a controllare come e perché in questi mesi sono state accordate le deroghe a questa ordinanza in misura così alta da farla diventare carta straccia? Così come ora, per effetto di un ricorso gerarchico al ministero dei Trasporti, è diventata carta straccia l’ordinanza brandita dal primo cittadino.  

Certo, qualcuno dirà, a furia di bloccarli all’uscita dal cavalcavia i camionisti, imparata la lezione, non saliranno più sulla Cartoor che nei prossimi giorni arriverà vuota a Messina. I Tir però in Sicilia non ci vengono in vacanza e arriveranno via autostrada a Villa S. Giovanni. E dove approderanno comunque? A Messina, in centro città, alla rada San Francesco, con le navi della stessa società.

Nessuno più di chi si muove in bicicletta e rischia in ogni momento di finire sotto le ruote di un Tir può essere favorevole a bandirli dalla città: completamente, per sempre. A Messina il potere economico, politico, mediatico dei Franza, interessati a concentrare il traffico marittimo sulla rada San Francesco, ha sempre ostacolato la liberazione della città dai Tir, ma l’inefficienza della pubblica amministrazione, incapace di costruire un porto alternativo e di sanzionare davvero i camionisti,  ha sempre dato loro una mano. Accorinti non è stato eletto per  prodursi in sceneggiate ma per fare il sindaco e far funzionare la pubblica amministrazione. Se dopo aver “rilasciato” i Tir avesse fatto un giro su via La Farina avrebbe visto centinaia di automobili parcheggiate in doppia fila, molte di queste sui marciapiedi. Così come accade in ogni zona della città, grazie ad automobilisti certi di non subire alcuna multa. Da domani Accorinti che fa? Visto che non potrà tornare sul cavalcavia a bloccare i Tir, andrà personalmente a multare gli automobilisti indisciplinati e poi li terrà fermi tre ore, così imparano l’educazione?