Ammissione alle scuole di specializzazione in Medicina: “Un baco informatico cambiava le risposte”. Un video mostra l’anomalia

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test pc fotoRaccontano increduli di aver dato una risposta e dopo la correzione del test si sono accorti che quella valutata dal sistema informatico ai fini del punteggio finale era stata una risposta diversa. Il concorso di ammissione alle Scuole di specializzazione in medicina è stato prima annullato in autotutela dal Miur per uno scambio di quiz e poi, a distanza di due giorni, «riabilitato» dallo stesso ministero guidato da Stefania Giannini, ma adesso sulla regolarità della selezione incombe la possibile anomalia del software su piattaforma Java ideato dal Cineca per lo svolgimento dei test. Un’anomalia che emerge partendo dalle testimonianze di molti partecipanti.

«Non capisco, c’era una domanda su un argomento oggetto della mia tesi di laurea e quindi sono sicura di aver risposto in un certo modo, invece ho scoperto che ho dato un’altra risposta», dice Rossella che ha messo il legale dell’Udu Santi Delia sulle tracce dell’anomalia. «Sono certo di aver dato alcune risposte corrette ma che risultano errate, ma io non sono pazzo, si tratta di domande facilissime!», le fa eco Federico, un altro delle decine di medici che sui social network segnalano la divergenza tra le risposte data e quelle registrate e corrette. Forse i candidati ricordano male? Non proprio. La prova che lo stupore per quello che ritengono un fenomeno misterioso non sia la giustificazione pretestuosa e di comodo a prove scadenti e possa essere invece frutto di una magagna di sistema, infatti, si trova andando sulla pagina messa a disposizione dei medici dal Ministero per la simulazione del test. La simulazione effettuata con un software in tutto e per tutto uguale a quello usato nelle giornate del 28, 29, 30 e 31 ottobre mostra come, dopo aver spuntato una delle 4 possibili risposte a ognuna delle domande poste sulla sinistra, spostando il puntatore e cliccando, magari inavvertitamente, in qualsiasi parte della pagina bianca a destra si spunta un’altra risposta che prende automaticamente il posto di quella scelta. Dal ministero dell’Istruzione precisano che «non c’è stato nessun baco informatico. Come si evince anche dal video, si tratta di una facilitazione informatica. Comunque ogni candidato per poter confermare le risposte doveva cliccare sul pulsante “Conferma e procedi”». Ma se il candidato non se ne avvedeva e dava la conferma, finiva per rispondere in maniera diversa da come avrebbe voluto.

Alcuni candidati, in realtà, di questo si erano già accorti nel corso delle prove. Uno di loro, ad esempio, l’ha pure denunciato e ha chiesto al presidente della commissione di verbalizzarlo: «Il terzo giorno di prova, avendo terminato in anticipo, sono entrato nel riepilogo per verificare le mie risposte per l’ultima volta. Ho con sorpresa notato che molte di queste erano diverse da quelle che avevo spuntato pochi minuti prima. Cercando di capire come fosse possibile, tornato a casa e operando con il simulatore perfettamente identico a quello della prova ufficiale, capii dove era il problema. L’ultimo giorno del concorso ebbi la prova dell’anomalia. Lo feci notare ad uno dei vigilanti e chiesi al presidente di metterlo a verbale», racconta un medico che ha sostenuto le prove all’ateneo di Salerno (e chiede di mantenere l’anonimato).

Sono stati 12mila i laureati in medicina che si sono dati battaglia, per la prima volta in un concorso nazionale, per accaparrarsi le 5mila borse di formazione che significano uno stipendio garantito per 5 anni di 1800 euro circa il mese e soprattutto la specializzazione che consentirà loro di esercitare la professione in futuro.

Il primo novembre, a 24 ore dall’ultimo dei 4 giorni di prove, il Ministero ha comunicato che, a causa di un problema tecnico, è stata rilevata “una grave anomalia nella somministrazione delle prove scritte del 29 e del 31 ottobre” e le prove sarebbero state ripetute. Il pasticcio ha scatenato le proteste: “I nostri giovani meritano rispetto per il loro impegno e le loro speranze”, ha tuonato la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri.  Il direttore del Cineca, Emilio Ferrari, si è dimesso. Il Consorzio interuniversitario che prepara e corregge i test per il Miur aveva scambiato i quiz destinati all’area clinica con quelli per l’area medica. In parole più semplici, chi si aspettava un quiz di cardiologia, gastroenterologia e pneumologia per accedere a corsi di formazione specifici per l’Area Medica si è trovato ad affrontare quello per l’Area dei Servizi Clinici (con quesiti di biochimica, genetica e medicina del lavoro) e viceversa. Già covavano centinaia di ricorsi da parte di associazioni studenti e di consumatori che, due giorni dopo, il ministro Giannini ha annunciato il dietrofront: “I test sono salvi. Non c’è bisogno di invalidarle. E’ stata trovata la soluzione”. Che cosa era  accaduto? La commissione incaricata questa estate di validare le domande del quiz, riunita d’urgenza, aveva accertato che, essendo i settori scientifico disciplinari in larga parte comuni, i quesiti proposti ai candidati per l’Area Medica (29 ottobre) e quella dei Servizi Clinici (31 ottobre) erano sostanzialmente equivalenti stabilendo di conseguenza che, sia per l’una sia per l’altra Area, 28 domande su 30 fossero valide ai fini della selezione.

La decisione del ministro, però, non ha placato le polemiche. Da più parti sono arrivate denuncie di irregolarità di vario tipo: dall’assenza di vigilanza, all’uso di cellulari, ai pc rimasti collegati ad internet, al lavoro di gruppo, a casi di black out. Ora è emersa anche l’anomalia informatica.

Nella giornata di mercoledì 5 novembre sono state pubblicate le graduatorie: i bocciati minacciano di rivolgersi in massa alla giustizia amministrativa, per la gioia di associazioni e avvocati.

di Michele Schinella, il corriere.it:

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