Tir in città, l’inutile sceneggiata del sindaco Accorinti, sceriffo per far rispettare un’ordinanza nel fattempo divenuta carta straccia

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“Non sono io, sono il diritto”. Renato Accorinti, il sindaco di Messina, indosso la fascia tricolore, ha fermato i 30 Tir che mercoledì 23 luglio erano appena sbarcati dalla Cartour proveniente da Salerno sul molo Norimberga  con le mani. E con la (pre)potenza di un sindaco che si dice pacifista, ormai abituato a fare finta di risolvere i problemi della città con inutili sceneggiate, a uso e consumo delle telecamere che gonfiano ancora di più il suo già esorbitante ego. Li ha bloccati per tre ore, sotto il sole, sul cavalcavia, all’imbocco di via La Farina, inibita ai Tir in forza di un’ordinanza in vigore da lunedì e sospesa automaticamente da un ricorso giunto al protocollo di Palazzo Zanca poco prima delle 13, mentre Accorinti altercava con gli autotrasportatori. Nel frattempo, si è prodotto in varie interviste. Non senza compiacersi di quanto potere ha adesso da  sindaco rispetto a quando faceva il contestatore. Domanda: ma se un cittadino normale, facciamo un nipote di Renato Accorinti, vìola un divieto d’accesso e viene beccato dalla polizia che succede? Gli si fa la multa, prevista dalla legge, che gli viene contestata sul posto oppure per posta e viene lasciato libero di tornare velocemente a casa dove ci sono la mamma, i figli, gli amici ad aspettarlo. Com’ era accaduto lunedì, presente solo la polizia municipale e assente Accorinti, ai camionisti che avevano violato l’ordinanza. L’ordinamento non prevede sanzione ulteriore. Se invece (il nipote di Accorinti) fosse pure tenuto bloccato dalla polizia per tre ore, tutti gli attivisti attenti ai diritti umani griderebbero indignati allo scandalo e invocherebbero l’intervento della Procura. Se non del capo dello Stato. Accorinti, in versione sceriffo, ha fatto esattamente ciò che hanno fatto gli ipotetici poliziotti. Invece dell’intervento della Procura  si è guadagnato la ribalta delle cronache, ciò che più ama. Ma non ha certo risolto il problema. I camionisti hanno perso qualche ora di lavoro ma sono passati comunque dal centro della città. Dove ogni giorno ciascuno può osservare il passaggio continuo di Tir. Da sempre. Anche da quando (era il 20 ottobre 2013) lo stesso Accorinti ha adottato un provvedimento , accompagnato da proclami ed interviste, per inibire il passaggio in città (non dei trenta della Cartoor) ma delle centinaia di Tir che ogni giorno si imbarcano e sbarcano dalla Rada San Francesco o (in misura molto minore) dal porto storico, concentrandoli sul ballerino porto di Tremestieri. Un provvedimento vanificato in partenza dalla previsione di deroghe affidate non alla polizia municipale ma alla stessa società che si avvantaggia economicamente dal continuare a far convergere il bastioni della strada nel centro città. Il sindaco, fascia tricolore indosso, nei mesi passati è andato mai a controllare come e perché in questi mesi sono state accordate le deroghe a questa ordinanza in misura così alta da farla diventare carta straccia? Così come ora, per effetto di un ricorso gerarchico al ministero dei Trasporti, è diventata carta straccia l’ordinanza brandita dal primo cittadino.  

Certo, qualcuno dirà, a furia di bloccarli all’uscita dal cavalcavia i camionisti, imparata la lezione, non saliranno più sulla Cartoor che nei prossimi giorni arriverà vuota a Messina. I Tir però in Sicilia non ci vengono in vacanza e arriveranno via autostrada a Villa S. Giovanni. E dove approderanno comunque? A Messina, in centro città, alla rada San Francesco, con le navi della stessa società.

Nessuno più di chi si muove in bicicletta e rischia in ogni momento di finire sotto le ruote di un Tir può essere favorevole a bandirli dalla città: completamente, per sempre. A Messina il potere economico, politico, mediatico dei Franza, interessati a concentrare il traffico marittimo sulla rada San Francesco, ha sempre ostacolato la liberazione della città dai Tir, ma l’inefficienza della pubblica amministrazione, incapace di costruire un porto alternativo e di sanzionare davvero i camionisti,  ha sempre dato loro una mano. Accorinti non è stato eletto per  prodursi in sceneggiate ma per fare il sindaco e far funzionare la pubblica amministrazione. Se dopo aver “rilasciato” i Tir avesse fatto un giro su via La Farina avrebbe visto centinaia di automobili parcheggiate in doppia fila, molte di queste sui marciapiedi. Così come accade in ogni zona della città, grazie ad automobilisti certi di non subire alcuna multa. Da domani Accorinti che fa? Visto che non potrà tornare sul cavalcavia a bloccare i Tir, andrà personalmente a multare gli automobilisti indisciplinati e poi li terrà fermi tre ore, così imparano l’educazione?

 

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