Dal 24 maggio del 2016 era detenuto in una struttura carceraria. Arrestato con l’accusa di intestazione fittizia di beni, tentata estorsione e favoreggiamento non gli è stato, però, mai revocato il programma di protezione.
E’ anche per questo motivo che a distanza di un anno l’ex boss della mafia di Barcellona, Carmelo Bisognano, dal 2010 collaboratore di giustizia, torna libero.
O meglio, torna in località protetta, con obbligo di dimora e divieto di uscire dalle 19 di sera alle otto del mattino dall’abitazione che gli ha assegnato il ministero degli Interni, protetto dalla scorta.
Il Tribunale di Barcellona, davanti a cui si celebra il processo a carico di Bisognano per intestazione fittizia di beni e tentata estorsione, ha deciso di accogliere l’istanza avanzata dalla stesso pubblico ministero, che si era pronunciato per la sufficienza dell’obbligo di dimora, e dalla difesa di Bisognano rappresentata da Fabio Repici, che aveva chiesto la revoca o la sostituzione del carcere con gli arresti domiciliari.
“Bisognano è tutt’ora sottoposto a programma di protezione; si avvicina comunque il termine di durata massima delle misure cautelari; tenuto conto dell’attività istruttoria svolta e della condotta nel corso del processo, pur rimanendo i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati contestati, l’obbligo di dimora con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 19 di sera alle 8 di mattina appare idoneo a soddisfare le residue esigenze cautelari”: queste, in sintesi, le motivazioni del Tribunale presieduto da Fabio Processo.
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