Sabotaggio alla Foscolo, il commissario Santagati ha agito autonomamente. La Giunta comunale e il capo Ferlisi prendono le distanze. Alla vista sanzioni

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Da sx, Il comandante Ferlisi e il commissario Santagati

Da sx, Il comandante Ferlisi e il commissario Santagati

Non ne sapevano nulla né il sindaco, né gli assessori, né il comandante della polizia municipale. Quella di sabotare gli attivisti che occupano la scuola Ugo Foscolo di Messina mettendo la colla nel lucchetto del cancello è stata una iniziativa autonoma del capo della sezione Alloggi comunali dei vigili urbani Biagio Santagati. Inchiodato da un video, il commissario ora rischia severe sanzioni disciplinari. Ha agito in orario di servizio, accompagnato da un agente a bordo di un’auto del Corpo dei vigili.

E’ Sebastiano Pino, l’assessore allo Sport e al Patrimonio, a spiegare la posizione dell’amministrazione guidata da Renato Accorinti: “Escludo che qualcuno abbia potuto dare mandato all’ispettore Santagati  di mettere la colla nel lucchetto del portone di ingresso della scuola Foscolo. Si tratta di metodi incivili, oltre che illegali che vanno ovviamente sanzionati”.

Il comandante Calogero Ferlisi, intervistato dalla giornalista Palmira Mancuso al termine della manifestazione per far diventare lo Sretto di Messina patrimonio dell’Umanità, non ha nascosto la sua irritazione: “L’iniziativa di Santagati è oltre le norme di diritto. Lunedì assumerò i provvedimenti disciplinari del caso.”

Biagio Santagati, contattato telefonicamente, si assume tutta la responsabilità dell’iniziativa, ma si giustifica richiamando motivi di urgenza e di necessità: “Abbiamo sostituto 7 volte il catenaccio e ogni volta è stato rotto. L’occupazione dell’immobile è illegale. La situazione è insostenibile. Più volte è intervenuta la polizia. Sul mio tavolo ci sono decine di lettere di varie autorità (assessori, dirigente scolastico) che segnalano la situazione di pericolo. Quell’immobile è inagibile. Dopo aver visto una persona entrare e uscire tranquillamente dalla scuola usando le chiavi, ho pensato che la colla potesse essere un metodo di dissuasione”. Ma se comunque gli attivisti rompono il catenaccio che senso aveva la colla? “Era diventata una sorta di guerra fredda”, ammette l’ufficiale. Il commissario conclude: “Di tutto è stato informata la Procura”. Anche della colla? “Si, certo”.

“Sono pronto ad accettare le sanzioni disciplinari”, dice Santagati. Che però rischia grattacapi ben più insidiosi, considerato che non rientra nei compiti istituzionali di un pubblico ufficiale sabotare, intrappolando, come in questo caso, delle persone all’interno di una struttura pubblica del Comune (non certo di sua proprietà).

L’ultima sortita di Santagati è stata ripresa da una telecamera, ma già qualche settimana prima il lucchetto con cui viene chiuso e aperto il catenaccio della scuola Foscolo di via Palermo, da tempo occupata dai “pinellini” che così vogliono sollevare il problema delle strutture pubbliche lasciate in abbandono per restituirle alla collettività, era stato trovato intasato dalla colla.

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