IL CORSIVO: Barrile e Ferlisi due facce della stessa medaglia nella città ostaggio delle auto. Dove i vigili parcheggiano negli stalli per disabili

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“Perché alla mia auto la multa si e alle altre parcheggiate sul marciapiedi no?”.

Il presidente del Consiglio comunale di Messina, Emilia Barrile, quando ha visto che i vigili urbani le avevano fatto la multa ha preso il telefono e ha chiamato la centrale operativa. Riteneva che la sanzione le fosse stata fatta ad arte perché nei giorni precedenti aveva osato rimproverare il comandante Calogero Ferlisi dell’assenza totale di vigilanza alle sedute del Consiglio comunale, caratterizzate dalla presenza di cittadini infuriati.

Non è stata ritorsione, c’era stata infatti la denuncia di un cittadino che aveva trovato gli stalli per disabili occupati impropriamente. Ma Emila Barrile con la sua telefonata ha dato l’occasione perché la ritorsione scattasse. E’ bastato rivelare ai giornalisti la notizia della telefonata (la conosceva lei e i pubblici ufficiali tenuti al segreto d’ufficio), condita da particolari che si sono rivelati falsi, perché il presidente del Consiglio comunale finisse nella bufera, con i colleghi consiglieri pronti a chiedere le sue dimissioni.

L’audio delle telefonate ha però molto ridimensionato la vicenda. Emilia Barrile, precisando più volte che la multa che le era stata comminata era giusta, non ha inveito, né tantomeno oltraggiato nessuno. Certo ha fatto valere il suo peso di presidente del Consiglio comunale, voleva il nome del vigile autore dell’intervento e ha poi con protervia evocato la Digos . Ma ha ammesso che la multa era giusta: con nonchalance.

Il problema è proprio questo.

Emilia Barrile rappresenta l’automobilista messinese medio. Che ignora i parcheggi pubblici costati milioni di euro (come quello di Villa dante) e per non pagare 50 centesimi parcheggia in doppia fila o, sempre per sfuggire al Gratta e sosta, lascia l’auto agli angoli della Ztl lì dove gli ausiliari del traffico nulla possono.

Rappresenta tutti coloro che sono certi che i vigili non passeranno mai.

La Barrile, infatti, pensava alla ritorsione perché non poteva credere le fosse stata fatta una multa a seguito di normali controlli della polizia municipale. Perché questi controlli non esistono. Se esistessero, non si spiegherebbe come mai tutti i giorni, a tutte le ore, su viale San Martino, su corso Cavour, su via Tommaso Cannizzaro, su via Cesare Battisti, per non parlare di via La Farina (solo per fare degli esempi), ci sono automobili parcheggiate dappertutto. Pure sugli stalli per disabili: riservati, per la verità, dalla legge non ai familiari del disabile ma al (vero) disabile).

Ciascuno parcheggia dove capita con la certezza di farla franca.

Un dato allarmante per Calogero Ferlisi, come quello della violazione del segreto dell’ufficio, da lui diretto, di cui è stata vittima Emilia Barrile.  

Il comandante (da 15 anni) dei vigili urbani ha accolto festante Renato Accorinti a Palazzo Zanca il giorno dell’elezione a giugno 2013. Ma di cambiamenti per le strade se ne sono visti davvero pochi. E i primi a dare il cattivo esempio sono (talvolta) proprio coloro che dovrebbero fare controlli e multe. Come chi ha occupato uno stallo per disabile a due passi dal Tribunale lasciando in evidenza sul cruscotto il distintivo di “Comune di Messina- Vigili Urbani”, come mostra il video.

 

6 comments

  1. Emanuele giordano ha detto:

    sei un genio alla messinese. La segnaletica verticale non c’è e quella orizzontale cancellata. Forse non sai che gli stalli disabili personalizzati possono essere tolti mentre quelli generici,no. Questo era uno di quelli personalizzati e comunque sei troppo corto di testa.

    • Michele Schinella ha detto:

      Grazie per i complimenti. Osservo che Lei è molto informato…forse più di chi ha lasciato il distintivo della polizia municipale sul cruscotto.
      Buona giornata

  2. Daniele ha detto:

    Concordo con Emanuele Giordano pessima falsa informazione,e vi ritenete giornalisti?Vergognatevi

  3. Alessandro Barlesi ha detto:

    Buonasera, ho letto l’articolo e ho visto il video. Concordo sulla maleducazione del messinese medio e non mi piace per niente l’esposizione della paletta del Comune, tra l’altro quella dei Vigili, sul cruscotto dell’auto parcheggiata. Mi permetta però una piccola considerazione legata al titolo (“i vigili parcheggiano negli stalli per disabili”): penso che quello nel video NON sia uno stallo per disabili. Forse lo era ma adesso ne dubito… Probabilmente la paletta era necessaria (…) in quanto l’auto risulta parcheggiata al di fuori delle strisce blu. In tal caso chi ha parcheggiato è comunque in difetto ma per altre ragioni.

    • Michele Schinella ha detto:

      La segnaletica orizzontale che indica lo stallo per disabili c’è. Non capisco perché lei dubita che sia ancora uno stallo per disabili. E perché dovrebbero dubitarne i cittadini. Pur volendo dare ascolto ai suoi dubbi, come Lei stesso dice non credo che la sostanza cambi.

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